Roma può essere un ponte con Gerusalemme – Intervista su L’Unità

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📌Roma può essere un ponte con Gerusalemme.

Una mia intervista a Umberto De Giovannangeli su L’Unità

📰Buona lettura!

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❓Massimiliano Smeriglio, assessore alla Cultura del Comune di Roma, già europarlamentare: Roma chiama Gerusalemme. Città che hanno fatto la storia dell’umanità. Roma città condivisa, aperta. Può essere un modello per Gerusalemme, città contesa, divisa, cuore delle tre grandi religioni abramitiche?

🎙️La domanda apre un dibattito profondo e complesso sul significato storico, culturale e simbolico di queste due città, pilastri della storia dell’umanità e luoghi centrali per l’identità religiosa, politica e culturale del mondo. Roma è stata per secoli un crocevia di culture, popoli e religioni. Fin dall’antichità, come capitale dell’Impero Romano, ha incorporato diversità al suo interno, adottando e trasformando elementi culturali e religiosi provenienti dai territori conquistati. Nel corso dei secoli, Roma rappresenta l’universalità per cattolici e non ed à diventata punto di riferimento globale. La sua natura universale si riflette nella presenza di turisti e fedeli da tutto il mondo. Roma multiculturale ha visto coesistere e interagire diverse tradizioni culturali e religiose nel corso dei secoli. Gerusalemme è un luogo bellissimo e straordinario per la sua centralità nelle tre grandi religioni monoteiste — Ebraismo, Cristianesimo e Islam. Tuttavia, vive un momento drammatico immersa come c in un conflitto che non accenna a terminare tra guerra, morti e distruzione. Una contesa che ne sfregia storia e identità in costante violazione del diritto internazionale. Roma città di pace, di dialogo tra israeliani e palestinesi, di dialogo interreligioso, di scambio tra non credenti e credenti, può e deve essere ponte con quelle terre martoriate. Soprattutto nell’anno giubilare. Roma capitale del Mediterraneo, con lo sguardo rivolto a sud.

❓Si è aperto il Giubileo. Sembra essere trattato come un problema di viabilità, traffico, cantieri aperti… E il suo valore culturale?

🎙️Siamo immersi in una delle grandi trasformazioni della città. Questo comporta fatiche e disagi evidenti, per questo chiediamo pazienza ai romani e alle romane. Pronti per accogliere pellegrini e turisti, ma siamo coscienti che la città è dei cittadini, degli abitanti. Per loro lavoriamo ogni giorno. Le opere del Giubileo che stiamo inaugurando in questi giorni lo indicano con chiarezza: piazza Pia, la piazza che unirà il Vaticano e lo Stato italiano con il sottopasso, poi piazza Risorgimento, via Ottaviano che è stata appena inaugurata, bellissima; San Giovanni; ci saranno inoltre gli interventi dell’anno prossimo, perché non tutti erano previsti che finissero a dicembre. Ci sono interventi differibili che hanno scadenza nel 25, penso alle vele di Tor Vergata che ospiteranno il raduno della gioventù o ai parchi sul Tevere che apriranno nella primavera dell’anno prossimo. Poi c’è tutta la partita di Caput mundi, Pnrr, molte opere legate ai beni architettonici come il restauro delle fontane, come la fontana di Trevi o piazza Farnese. Sempre per il Pnrr ci sono 3 interventi importanti che abbiamo a Tor Bella Monaca con un lavoro di rigenerazione di tutto quel quadrante, a Corviale e al Santa Maria della Pietà. Da ultimo Roma è piena di spazi abbandonati, di degrado, penso all’immenso centro della Muratella Italia che in questi mesi verrà abbattuto e ricostruito, c’è la metro C, la scommessa è riuscire a portare la metro C nel 2033 e a farla funzionare. Già dall’anno prossimo le due nuove stazioni di Colosseo e Porta Metronia entreranno in funzione. C’è tutta la tramvia che sarà sulla Togliatti, quella a Aurelio – Vaticano -Termini, ci sarà adesso la prima tratta a Aurelio – Vaticano.

❓Altro?

🎙️C’è poi il tema dell’anima della città. Cambiare la narrazione, Roma città di abitanti non solo turisti e pellegrini. Città aperta e accogliente. Lavorare su eventi diffusi connessi alla identità della città, abbiamo inserito nei bandi l’indice di perifericità (i progetti più sono lontani dal Campidoglio e meglio verranno considerati), e la infrastrutturazione, quartiere per quartiere, di luoghi di socializzazione e produzioni culturali: 40 biblioteche attualmente attive, 10 nuove biblioteche/poli civici, 3 in corso di realizzazione, 6 le aule studio aperte finora, 2 da inaugurare. E poi gli eventi principali: Capodarte l’evento del 1° gennaio 80 piazze in periferia, la festa della Resistenza il 25 aprile, il festival internazionale della letteratura, le arene estive, l’estate romana destagionalizzata (a Roma è estate tutto l’anno), il summit internazionale “Roma città di pace disarmo e dialogo interreligioso”. L’obiettivo è costruire servizi periferici e portare i romani a godere della grande bellezza come bene comune pubblico e gratuito. E l’ambizione di parlare al mondo

❓Dialogo. Una parola abusata. Ma può esserci dialogo, politico, culturale, religioso, senza ascolto delle ragioni, delle speranze dei timori dell’altro da sé?

🎙️Noi non dobbiamo mollare, è un mondo al contrario quello che si prefigura di fronte ai nostri occhi. Non è la democrazia a diventare autoritaria è il capitalismo che, liberato dal compromesso tra capitale e lavoro, si trasforma in totalitario, brutale. Il tema è Trump ma anche e soprattutto Musk, il bio potere, la bio economia, la sussunzione della vita, il piegarla a mera merce e consumo. La solitudine è un obiettivo di mercato perché le persone sole consumano beni di ogni tipo. Il dialogo, la comunità solidale, le case matte, la cooperazione, la solidarietà sono pratiche per restare umani e nel medesimo tempo testimonianze e pratiche contro la voracità del mercato. Qui si situa anche il rapporto tra laici e con il mondo cattolico. L’altro, la relazione con l’altro, è l’unica nostra speranza per continuare a realizzare città accoglienti. Contro la crescente disumanizzazione.

❓Per le sue coraggiose prese di posizione a favore dei più indifesi tra gli indifesi, migranti, popoli oppressi, diritti calpestati, Papa Francesco è stato accusato di “partigianeria”, addirittura, nel caso di Gaza, di antiebraismo.

🎙️Francesco, visto con gli occhi di un non credente come me, sta combattendo una battaglia difficile per costruire un’altra idea dello stare al mondo, della salvaguardia, della nostra umanità. Della centralità dell’umano, della fratellanza, della sorellanza, della biosfera. Possono tornare utili alcune citazioni dal Levitico fondamentali, nel Giubileo della speranza. In particolare, il capitolo 25 tratta i temi della proprietà, del rapporto con la terra e della liberazione degli uomini. Questi concetti sono strettamente legati alla dimensione giubilare e riflettono una visione di giustizia sociale e sacralità del creato. Nel Levitico 25:23-24, si legge: “La terra non sarà venduta per sempre, perché la terra è mia e voi siete presso di me come forestieri e inquilini. Per tutto il paese che possedete concederete il diritto di riscatto della terra”. E nel Levitico 25:39-41, si affronta la liberazione degli schiavi: “Se il tuo fratello cade in povertà presso di te e si vende a te, non lo farai servire come uno schiavo. Sarà presso di te come un lavoratore salariato o come un ospite”. Mi farei bastare queste straordinarie suggestioni sulla ricerca della giustizia sociale. Il resto sono polemiche di basso profilo che non meritano commenti.

❓Roma caput mundi. Che mondo ci lascia il 2024?

🎙️Un mondo terrificante, dove crescono le ingiustizie e la violenza. Soprattutto la guerra, i media di guerra, l’economia di guerra, un discorso pubblico pieno di tossine dove si cerca costantemente il nemico.

Un mondo dove le destre razziste sessiste nazionaliste clima negazioniste sembrano incontrare il favore di larghi strati della popolazione, soprattutto di quella in maggiore difficoltà dopo lo schianto del liberismo globalizzato. Dove al liberismo liberale si sostituisce il liberismo illiberale che non vuole lo Stato in economia ma solo lo Stato etico che presidia i corpi delle donne, le scelte, la vita, la morte delle persone e indica permanentemente il nemico immaginario.
#Roma e le città in genere, i luoghi in cui le persone vivono, possono testimoniare processi culturali di contro-tendenza rimanendo fedeli al criterio della cittadinanza come riconoscimento e accoglienza. Roma in particolare può rimanere fedele ad uno dei suoi stornelli storici, “e le baresi e le napoletane lasciatele passa’ che so’ romane”.

Rafforzare e dare fiducia alla città accogliente, solidale, con un cuore popolare enorme da valorizzare. Questa la nostra missione difficile ma non impossibile.

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